Nel processo di due diligence immobiliare, il catasto rappresenta uno degli strumenti principali per la verifica della conformità degli immobili. La conoscenza approfondita di questo sistema consente di individuare eventuali irregolarità, errori documentali e discrepanze fiscali, garantendo una gestione trasparente e conforme alla normativa vigente.
Sebbene il catasto non abbia valore probatorio ai fini della proprietà, esso svolge una funzione essenziale per la fiscalità immobiliare, la pianificazione urbanistica e l’identificazione dei beni nel territorio nazionale. Per questo motivo, chiunque si appresti ad acquistare o vendere un immobile deve verificare la corrispondenza tra i dati catastali e la reale situazione giuridica dell’immobile, prevenendo potenziali problematiche amministrative e legali.

Il catasto: definizione e struttura
Il catasto immobiliare è un registro amministrativo pubblico che raccoglie informazioni dettagliate su tutti i beni immobili situati in Italia. Esso è gestito dall’Agenzia delle Entrate e ha l’obiettivo di identificare e classificare gli immobili a fini fiscali e amministrativi.
Si suddivide in due sezioni principali:
- Catasto terreni, che censisce tutti i suoli agricoli, edificabili e non edificati.
- Catasto fabbricati, che raccoglie le informazioni relative agli edifici residenziali, commerciali, industriali e con destinazioni speciali.
Una delle peculiarità del catasto italiano è la sua natura dichiarativa e non probatoria, il che significa che i dati catastali non costituiscono prova di proprietà. La titolarità effettiva di un immobile deve essere accertata tramite gli atti notarili e la registrazione nei Registri Immobiliari gestiti dalla Conservatoria.
Catasto terreni: identificazione e funzione fiscale
Il catasto terreni censisce tutte le porzioni di suolo situate nel territorio italiano, classificandole in base a diversi parametri:
- Foglio catastale: la suddivisione cartografica del territorio in sezioni numerate.
- Particella catastale: l’unità minima che identifica una specifica proprietà.
- Qualità del terreno: suddivisione tra suolo agricolo, edificabile, boschivo o a uso specifico.
- Reddito dominicale e agrario: valori attribuiti ai terreni per il calcolo delle imposte fondiarie.
Ad esempio un acquirente è interessato all’acquisto di un terreno indicato come “agricolo” nella visura catastale. Tuttavia, richiedendo un Certificato di Destinazione Urbanistica, scopre che il Piano Regolatore Comunale ha modificato la destinazione d’uso rendendolo edificabile. Questo cambiamento aumenta notevolmente il valore del terreno e impatta sulla tassazione e sulle future possibilità di sviluppo dell’area.
Catasto fabbricati: classificazione e rilevanza fiscale
Il catasto fabbricati censisce tutti gli immobili costruiti, assegnando a ciascuna unità una specifica categoria catastale in base alla destinazione d’uso:
- A: Abitazioni (A/2 per le civili, A/3 per le economiche, A/7 per i villini).
- B: Edifici a uso collettivo (scuole, ospedali, caserme).
- C: Immobili a destinazione commerciale o produttiva (negozi, magazzini, autorimesse).
- D: Fabbricati con destinazione industriale o speciale (capannoni, alberghi).
- E: Immobili con destinazioni particolari (stazioni ferroviarie, ponti, dighe).
Ad esempio un imprenditore vuole acquistare un capannone per avviare un’attività produttiva. La visura catastale lo identifica come categoria C/3 (laboratori per arti e mestieri), ma per le esigenze aziendali è necessaria la categoria D/7 (fabbricati per attività industriali). Prima dell’acquisto, sarà necessario valutare la fattibilità di una variazione catastale, per evitare problemi nella destinazione d’uso dell’immobile.
L’importanza della conformità catastale nella due diligence immobiliare
Durante un’operazione immobiliare, è fondamentale che i dati catastali corrispondano alla reale situazione giuridica e urbanistica dell’immobile. Discrepanze tra lo stato di fatto e le registrazioni catastali possono comportare:
- l’impossibilità di rogitare: l’articolo 29 della Legge n. 52/1985 impone l’obbligo di conformità catastale negli atti di trasferimento.
- sanzioni amministrative per mancata comunicazione di variazioni catastali.
- impossibilità di ottenere permessi edilizi o certificazioni di agibilità.
Ad esempio un soggetto acquista un appartamento e scopre che la planimetria catastale non corrisponde alla reale disposizione interna dell’immobile a causa di una ristrutturazione non dichiarata. Il notaio sospende l’atto, in attesa di una sanatoria edilizia e aggiornamento catastale.
Conclusione: il catasto come strumento chiave nella due diligence immobiliare
Il catasto è un elemento imprescindibile nella due diligence immobiliare.
La sua funzione dichiarativa impone però un controllo incrociato con i Registri Immobiliari, per garantire che la proprietà effettiva e la situazione urbanistica siano in regola.
Per chiunque sia coinvolto in una transazione immobiliare, è essenziale:
- Analizzare le visure catastali e le planimetrie per individuare eventuali difformità.
- Verificare la corrispondenza tra catasto e Conservatoria per confermare la titolarità del bene.
- Aggiornare tempestivamente i dati catastali